Quelle che si fotografano allo specchio con l'outfit del giorno...
Quelli che il primo figlio ce l'hanno solo loro e naturalmente fa cose che voi umani...
Quelli che non perdono occasione per parlar male dell'Italia e durante il giorno della memoria hanno sparato a zero, ma siccome ora loro vivono in Germania, sui tedeschi neanche una parola...
Quelli che siccome sono all'estero per lavoro (che fighi) non perdono occasione per fotografarti i piatti locali, ma poi aggiungono che non vedono l'ora di scorfanarsi di spaghetti...
Quelli che mettono le foto di quando erano piccoli, per farsi dire -ma che carina!!-...
Quelli che fanno commenti politici e si aspettano che tutti siano d'accordo...
Quelli che usano un linguaggio volgare e si sentono tanto alternativi...
Quelli che mettono foto stucchevoli a raffica e non si capisce chi glielo fa fare, visto che ormai nessuno commenta più...
Quelli che cambiano immagine del profilo quasi ogni giorno e ti chiedi se soffrono di un disturbo della personalità...
Quelli che parlano di se stessi in terza persona...
Quelli che sono sempre un pò depressi (leggi cool), anche se fanno cose tanto interessanti (leggi moda)...
Quelli che se gira in rete qualche catena di S. Antonio, stai pur certo che loro la condividono...
Quelli che condividono solo le frasi dette da altri...
(continua...)
chenestatodivalentino
martedì 5 febbraio 2013
mercoledì 30 gennaio 2013
domenica 27 gennaio 2013
La battaglia contro i pidocchi non è ancora finita.
Già, perchè sembra che l'asilo (privato) di J.J. ne sia infestato e le maestre non sanno più dove mettere le mani (non nei capelli, certo!).
Così ogni due giorni J.J. e Genietto subiscono la tortura del diabolico pettinino a denti strettissimi. E si sentono grida e ululati per tutto il palazzo: soprattutto di Genietto, che pur avendo un capello meno riccio, è quello con la soglia del dolore evidentemente più bassa. Mentre J.J. stoicamente patisce, chiedendo ogni tanto: -E' quasi finito?-.
E' una gran rottura di scatole e perdita di tempo e dispendio di energia e pazienza e infine consumo di acqua e lozioni e balsami lenitivi.
Per ora abbiamo scongiurato a ri-invasione, ma sinceramente l'asilo pubblico di Genietto non ci aveva creato tutti questi problemi..
Già, perchè sembra che l'asilo (privato) di J.J. ne sia infestato e le maestre non sanno più dove mettere le mani (non nei capelli, certo!).
Così ogni due giorni J.J. e Genietto subiscono la tortura del diabolico pettinino a denti strettissimi. E si sentono grida e ululati per tutto il palazzo: soprattutto di Genietto, che pur avendo un capello meno riccio, è quello con la soglia del dolore evidentemente più bassa. Mentre J.J. stoicamente patisce, chiedendo ogni tanto: -E' quasi finito?-.
E' una gran rottura di scatole e perdita di tempo e dispendio di energia e pazienza e infine consumo di acqua e lozioni e balsami lenitivi.
Per ora abbiamo scongiurato a ri-invasione, ma sinceramente l'asilo pubblico di Genietto non ci aveva creato tutti questi problemi..
lunedì 14 gennaio 2013
Venezia.
Erano sei anni che mancavo da Venezia, Genietto era piccolino, ma si era visto una Biennale con noi. Ogni tanto ha qualche vago ricordo di quei giorni caldissimi, a casa di Lee, che faceva parte del comitato australiano.
Questa volta abbiamo portato Genietto e J.J. a vedere una mostra in uno spazio che ancora mi mancava, dopo la bella ristrutturazione: Punta della Dogana.
Elogio del dubbio è il titolo della mostra ed è piaciuta a tutti e quattro. Le opere sono valorizzate dagli spazi ampi, dalla luce della laguna, che filtra dal soffitto e dalle ampie vetrate o dalle griglie dei finestroni. I materiali della struttura non creano distrazioni, il personale è attento e gentile e soprattutto eravamo quasi gli unici visitatori. Le opere sono di artisti contemporanei importanti, ma non per questo banali. E' una mostra che strizza l'occhio anche ai bambini, infatti all'entrata vengono forniti di un album che li guida nel percorso a mettere in atto l'immaginazione.
J.J. si è divertito a correre dietro all'immagine di un cane proiettata su di una gigantesca parete. Genietto era ipnotizzato da un video psichedelico. Io naturalmente ho trovato pane per i miei denti. Un paio di opere di Cattelan (nonostante la mia prevenzione nei suoi confronti) non erano niente male. Ma in assoluto il lavoro che mi ha affascinato è stato Roxys, un'opera degli anni '60 di Edward Kienholz: la ricostruzione fedele e inquietante della stanza di un bordello degli anni '40 (con languido sottofondo musicale di un juke-box), abitato da presenze misteriose e ancora più inqietanti. Ho letto poi la storia di quell'opera e mi sono commossa.
Venezia era fredda e soleggiata. Abbiamo fatto un lungo giro in traghetto, poi siamo stati a casa di un amico di Adone, dove Genietto ha potuto posare le dita di nuovo sul lucido pianoforte nero su cui sei anni fa ebbe la sua iniziazione alla musica.
Insomma, questo è stato uno dei più bei regali di compleanno che io abbia mai ricevuto.
Questa volta abbiamo portato Genietto e J.J. a vedere una mostra in uno spazio che ancora mi mancava, dopo la bella ristrutturazione: Punta della Dogana.
Elogio del dubbio è il titolo della mostra ed è piaciuta a tutti e quattro. Le opere sono valorizzate dagli spazi ampi, dalla luce della laguna, che filtra dal soffitto e dalle ampie vetrate o dalle griglie dei finestroni. I materiali della struttura non creano distrazioni, il personale è attento e gentile e soprattutto eravamo quasi gli unici visitatori. Le opere sono di artisti contemporanei importanti, ma non per questo banali. E' una mostra che strizza l'occhio anche ai bambini, infatti all'entrata vengono forniti di un album che li guida nel percorso a mettere in atto l'immaginazione.
J.J. si è divertito a correre dietro all'immagine di un cane proiettata su di una gigantesca parete. Genietto era ipnotizzato da un video psichedelico. Io naturalmente ho trovato pane per i miei denti. Un paio di opere di Cattelan (nonostante la mia prevenzione nei suoi confronti) non erano niente male. Ma in assoluto il lavoro che mi ha affascinato è stato Roxys, un'opera degli anni '60 di Edward Kienholz: la ricostruzione fedele e inquietante della stanza di un bordello degli anni '40 (con languido sottofondo musicale di un juke-box), abitato da presenze misteriose e ancora più inqietanti. Ho letto poi la storia di quell'opera e mi sono commossa.
Venezia era fredda e soleggiata. Abbiamo fatto un lungo giro in traghetto, poi siamo stati a casa di un amico di Adone, dove Genietto ha potuto posare le dita di nuovo sul lucido pianoforte nero su cui sei anni fa ebbe la sua iniziazione alla musica.
Insomma, questo è stato uno dei più bei regali di compleanno che io abbia mai ricevuto.
giovedì 10 gennaio 2013
Un compleanno da ricordare.
Il giorno del mio compleanno come è stato?
'Na traggedia!!!..
Tra spidocchiamento figli, un paio di visite mediche programmate da tempo e un Adone con i postumi di un'influenza intestinale.
Ecco che mi son tolta anche la fobia dei pidocchi. Ora li ho visti questi bastardissimi, li so riconoscere e posso anche combatterli.
Diciamo che la fobia me la sarei tenuta anche volentieri e volentieri avrei preferito ignorare la loro anatomia (perdipiù il giorno del mio compleanno..), ma la vita delle mamme è costellata di contrattempi simili.
Però, dai, tra tutto questo trambusto c'è stata anche una torta con confettura di ciliege e candeline annesse (lo ammetto, nello spegnerle ho desiderato lo sterminio di tutti i pidocchi del mondo), l'incontro inatteso in ospedale (la dottoressa che doveva farmi l'esame) con un'amica di vecchia data e persa di vista, il dono di Genietto di una poesia bella, ma davvero bella, il disegno di J.J. di una torta un pò cubista. E poi a sera l'Adone, nonostante i suoi disturbi intestinali, ci ha portati a prendere un aperitivo sontuoso. I bambini hanno spazzolato tutto e io mi son concessa un buon bicchiere di Nebbiolo.
Poi tornando a casa ho detto: - Non è stata poi così male questa giornata, in fondo siamo stati tutto il giorno insieme -.
Genietto e J.J.(senza più i suoi dread, sigh!) hanno risposto: -Vero! Lo rifacciamo? -.
Ora sono immersa nell'arduo compito di sterilizzazione casa, ma poi sabato mi aspetta Venezia. E si, i regali non sono ancora finiti..
'Na traggedia!!!..
Tra spidocchiamento figli, un paio di visite mediche programmate da tempo e un Adone con i postumi di un'influenza intestinale.
Ecco che mi son tolta anche la fobia dei pidocchi. Ora li ho visti questi bastardissimi, li so riconoscere e posso anche combatterli.
Diciamo che la fobia me la sarei tenuta anche volentieri e volentieri avrei preferito ignorare la loro anatomia (perdipiù il giorno del mio compleanno..), ma la vita delle mamme è costellata di contrattempi simili.
Però, dai, tra tutto questo trambusto c'è stata anche una torta con confettura di ciliege e candeline annesse (lo ammetto, nello spegnerle ho desiderato lo sterminio di tutti i pidocchi del mondo), l'incontro inatteso in ospedale (la dottoressa che doveva farmi l'esame) con un'amica di vecchia data e persa di vista, il dono di Genietto di una poesia bella, ma davvero bella, il disegno di J.J. di una torta un pò cubista. E poi a sera l'Adone, nonostante i suoi disturbi intestinali, ci ha portati a prendere un aperitivo sontuoso. I bambini hanno spazzolato tutto e io mi son concessa un buon bicchiere di Nebbiolo.
Poi tornando a casa ho detto: - Non è stata poi così male questa giornata, in fondo siamo stati tutto il giorno insieme -.
Genietto e J.J.(senza più i suoi dread, sigh!) hanno risposto: -Vero! Lo rifacciamo? -.
Ora sono immersa nell'arduo compito di sterilizzazione casa, ma poi sabato mi aspetta Venezia. E si, i regali non sono ancora finiti..
martedì 8 gennaio 2013
happy new year
Che dire di quest'anno appena iniziato? (è convenzionale lo so..)
Che il numero 13 non mi ispira un granchè, che l'oroscopo parlava di un Gennaio sfavillante e invece qualche brutta notizia dal fronte lavoro è già arrivata, che domani compio un numero di anni imbarazzante (ma mi passerà).
La notizia buona è che forse mi aspetta un breve viaggio a Venezia per festeggiare quel compleanno imbarazzante.
Per il resto non so letteralmente che pesci pigliare...
Per fortuna ci sono i miei figli, che sono il mio dispenser di vita e progetti. Tra immobilismo e impazienza io continuo a sognare, ma perlopiù di notte, perchè di giorno c'è un Adone che sta ancora male e una casa da mandare avanti.
C'est la vie.
Che il numero 13 non mi ispira un granchè, che l'oroscopo parlava di un Gennaio sfavillante e invece qualche brutta notizia dal fronte lavoro è già arrivata, che domani compio un numero di anni imbarazzante (ma mi passerà).
La notizia buona è che forse mi aspetta un breve viaggio a Venezia per festeggiare quel compleanno imbarazzante.
Per il resto non so letteralmente che pesci pigliare...
Per fortuna ci sono i miei figli, che sono il mio dispenser di vita e progetti. Tra immobilismo e impazienza io continuo a sognare, ma perlopiù di notte, perchè di giorno c'è un Adone che sta ancora male e una casa da mandare avanti.
C'est la vie.
mercoledì 19 dicembre 2012
Tu scendi dalle stelle (2)..
Esattamente un anno fa, il 19 Dicembre, vedevo per la prima volta in foto il viso del mio secondo figlio. Scoprivo il suo nome, la sua storia. Ho pianto davanti a quella foto, lacrime di gioia, come un fiume a lungo trattenuto che finalmente trova la via..
Esattamente un anno fa immaginavo la mia, la nostra vita con lui.
E' passato un anno, così intenso, un concentrato di vita in un tempo in fondo breve. Le nostre vite hanno corso in avanti e ora noi quattro siamo indissolubilmente una famiglia.
Questa è la famiglia che sognavo e mi sento così fortunata. Ringrazio chi ha tenuto la sua mano sulle nostre teste, e ci ha infuso il coraggio, la pazienza.
Ringrazio i miei figli, a cui è toccato il compito più difficile, perchè non avevano ancora le spalle larghe che abbiamo noi.
Questo Natale ha per noi un senso che nessuno spot pubblicitario, nessun tentativo consumistico potrà scalfire.
Noi siamo pronti per partire, andremo a trascorrerlo al mare, con persone che ci vogliono bene e ci godremo ogni singolo rito, come se fosse nuovo.
Il mio augurio per tutti e di riuscire a guardare il mondo con gli occhi nuovi di un bambino che lo vede per la prima volta.
Esattamente un anno fa immaginavo la mia, la nostra vita con lui.
E' passato un anno, così intenso, un concentrato di vita in un tempo in fondo breve. Le nostre vite hanno corso in avanti e ora noi quattro siamo indissolubilmente una famiglia.
Questa è la famiglia che sognavo e mi sento così fortunata. Ringrazio chi ha tenuto la sua mano sulle nostre teste, e ci ha infuso il coraggio, la pazienza.
Ringrazio i miei figli, a cui è toccato il compito più difficile, perchè non avevano ancora le spalle larghe che abbiamo noi.
Questo Natale ha per noi un senso che nessuno spot pubblicitario, nessun tentativo consumistico potrà scalfire.
Noi siamo pronti per partire, andremo a trascorrerlo al mare, con persone che ci vogliono bene e ci godremo ogni singolo rito, come se fosse nuovo.
Il mio augurio per tutti e di riuscire a guardare il mondo con gli occhi nuovi di un bambino che lo vede per la prima volta.
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