venerdì 30 marzo 2012

La verità sulle mamme.

Questa è la prima immagine che mi è apparsa googlando (terribile neologismo, sorry...) la parola moda. Non un granchè, lo so.
Questo per dire quanto, nonostante tutto, mi manchi il mio lavoro. Già, perchè io a 49 anni sono in maternità.
Follia pura, per qualcuno, lucida follia per me.
Non rimpiango nulla, non soffro di avventatezza e d'altronde una gravidanza durata tre anni è un ottimo rimedio contro le decisioni affrettate...
Però il mio lavoro mi manca e mi manca anche l'autonomia riconquistata da quando Genietto ha cominciato l'iter scolastico.
Lo posso dire vero? No, non si tratta di depressione post-adozione, è solo una piccola constatazione.
Intanto J.J. mi assorbe come una spugna e così deve essere.
Da ogni parte della casa mi arriva la parola: "Mamma!!". Si ubriaca di questa parola.
Croce e delizia, lo so.

martedì 27 marzo 2012

Fashion again.

Tre bellissime illustrazione di Olimpia Zagnoli dal suo blog http://www.olimpiazagnoli.blogspot.com/ che seguo sempre con interesse.

Gli abiti sono di Comme des Garçons.

lunedì 26 marzo 2012

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Il mio J.J. è scuro, un magnifico miscuglio di etnie: afro-europeo-indios.
Qualche giorno fa una mia conoscente mi ha chiesto: -Ma vivendo qui, magari si schiarirà?-
Io non sapevo se ridere o piangere....

martedì 20 marzo 2012

La pace.

Siamo a casa già da alcuni giorni.
E' stato un pò triste lasciare la Colombia, non abbiamo quasi avuto il tempo di salutarci: al mattino abbiamo saputo che saremmo partiti nel primo pomeriggio. E tra la baraonda di valigie da preparare e tutto il resto, restava poco tempo per pensare.
Nel mio cuore sento che ci tornerò. Spero di sentire bene.
J.J. assorbe la sua nuova vita con avidità, si sveglia con il sorriso e si addormenta con il sorriso. Ora finalmente può rilassarsi un pò, ora sente che può davvero essere "para siempre".
Lo guardo e penso infine che lui è il mio miracolo, il pezzo fondamentale che mancava al mio puzzle. Non lo posso spiegare a parole, ma il mio cuore è colmo.

domenica 11 marzo 2012

Il 6 di Marzo J.J. ha compiuto 4 anni.
La torta di compleanno con la candelina da spegnere l'ha intimidito, tanto che ho dovuto spegnerla io. Per lui ho formulato il desiderio che la sua vita sia serena...
Bogotà è una città caotica, colorata e a volte trasandata. Come scriveva uno scrittore di queste parti, sembra una ragazza che voglia indossare i suoi abiti migliori, ma sbagli gli abbinamenti e finisca per sembrare sfacciata.
Siamo stati alla Cattedrale del Sale, una vera e propria cattedrale scavata in una miniera di sale. Un luogo suggestivo, dove è facile perdersi, ma anche ritrovare il senso della fede.
Abbiamo visitato il Museo di Botero (i bambini lo adorano, tanto che genietto vuole tornarci..) e poi il Museo dell'Oro, bellissimo e così ricco da perderci la testa. La testimonianza di una cultura raffinatissima, dispersa dai conquistadores...

sabato 3 marzo 2012

Il nostro primo incontro: terribile e bellissimo come un parto.
Lacrime, dolore, sudore, carezze. Il suo pianto sommesso e sconsolato, il suo piccolo cuore che batteva all'impazzata, non sapere cosa fare, cosa dire. Solo tentare di tenerlo vicino e asciugare le sue lacrime. I suoi occhi, come fanali, mentre piangono però mi osservano. Lo sento che mi stanno studiando.
Poi nel taxi che ci portava alla nostra prima casa insieme, si è addormentato distrutto tra le braccia di Adone.
La nostra casa di Cartagena: bellissima, grande, tutta bianca, un terrazzo grande e tutte le finestre che affacciano sul Mar dei Caraibi. Addormentarsi e svegliarsi con il suono delle onde, respirare sempre l'odore del mare.
Il primo giorno con lui. Silenzi. Solo si e no con la testa. Mentre gli facevo la doccia le prime parole: -A mi me lava mi tia-. E io: -Y ahora te lava tu mamma-.
Dal secondo giorno è stato tutto un crescendo, nominava e cercava ancora la sua tia (la donna che si è presa cura di lui nell'ultimo anno e mezzo), però sempre un pò di meno.
Il quarto giorno mi ha chiamata mamma.
Mi stupisco: quanta forza, coraggio, spirito di adattamento, fiducia hanno questi cuccioli d'uomo?
J.J. è un piccolo uragano, furbo come una volpe, allegro, a volte assorto, curioso del mondo intero, innamorato dell'acqua (ha fatto la sua prima doccia calda), mangia come un lupo e ha imparato a memoria la mia prima ninna-nanna per lui.
Genietto nel frattempo è alle prese con una gelosia sfrenata, ma mi stupisce a volte col suo fare da fratello grande.
Io faccio fatica, vivo ogni giorno come una scommessa. Come immaginavo non è una favola, ma mi faccio assorbire dai riti quotidiani.
Abbiamo lasciato Cartagena e siamo a Bogotà, questa città di circa 10 milioni di abitanti, che dicono sia femmina. La scoperta continua...