mercoledì 19 dicembre 2012

Tu scendi dalle stelle (2)..

Esattamente un anno fa, il 19 Dicembre, vedevo per la prima volta in foto il viso del mio secondo figlio. Scoprivo il suo nome, la sua storia. Ho pianto davanti a quella foto, lacrime di gioia, come un fiume a lungo trattenuto che finalmente trova la via..
Esattamente un anno fa immaginavo la mia, la nostra vita con lui.
E' passato un anno, così intenso, un concentrato di vita in un tempo in fondo breve. Le nostre vite hanno corso in avanti e ora noi quattro siamo indissolubilmente una famiglia.
Questa è la famiglia che sognavo e mi sento così fortunata. Ringrazio chi ha tenuto la sua mano sulle nostre teste, e ci ha infuso il coraggio, la pazienza.
Ringrazio i miei figli, a cui è toccato il compito più difficile, perchè non avevano ancora le spalle larghe che abbiamo noi.
Questo Natale ha per noi un senso che nessuno spot pubblicitario, nessun tentativo consumistico potrà scalfire.
Noi siamo pronti per partire, andremo a trascorrerlo al mare, con persone che ci vogliono bene e ci godremo ogni singolo rito, come se fosse nuovo.
Il mio augurio per tutti e di riuscire a guardare il mondo con gli occhi nuovi di un bambino che lo vede per la prima volta.

venerdì 14 dicembre 2012

Tu scendi dalle stelle..

Stanotte è scesa la prima neve. Per J.J. è la prima neve della sua vita. Davanti alla finestra stamattina la guardava senza parole. Non poteva credere che coprisse tutto, ma proprio tutto.
Siamo usciti e gliel'ho messa nella manina. Ha sgranato gli occhi, la teneva come se scottasse. Una cosa così nuova, inspiegabile.
Poi ha cominciato a prendere confidenza e a fare disegnini con il dito sulle macchine, non la smetteva più.
Anche io la guardavo con occhi speciali, stamattina, la neve.

lunedì 10 dicembre 2012

Betta e George.

Sono andata a trovare due amici che non vedevo da anni. Sono due artisti. Credo che, a parte Mario Merz, siano gli unici due che io abbia conosciuto. L'ho detto anche a Genietto: -Guardali bene, perchè questi sono davvero degli artisti-.
Hanno deciso di ritirarsi dal mondo e di vivere a modo loro. Condividono una casa in mezzo al bosco, piena di cose interessanti. Attaccato alla casa hanno costruito uno studio con tante finestre che danno sul bosco e lì dipingono, costruiscono..
Lui spacca la legna per il riscaldamento e gira per il bosco in cerca dei suoi personaggi che sembrano piccoli alieni.
Lei cura l'orto, raccoglie funghi e riempie piccole tele degli strambi personaggi della sua insolita famiglia.
Non sono famosi, non gliene importa un fico secco. Mi sono sembrati felici.
Hanno una casa piena di gatti, che però non si fanno vedere, uno strambo rapporto fatto di intimità e indipendenza e un'inesauribile fantasia. Lui sembra un fumetto, lei no.
Abbiamo passato il pomeriggio a raccontarci di fatti strani, come la storia di due loro amici senza ombelico, o l'incontro di lui con una sorta di omino-extraterrestre. Genietto era affascinato e impaurito. Io mi sono ricordata delle nostre serate di tanti anni fa. Adone se la rideva sotto i baffi e J.J. guardava i cartoni animati.
Lei mi ha portato a vedere i suoi ultimi lavori e mi ha raccontato un altro pezzo della sua storia, lui non parla volentieri del suo lavoro, gli piace di più parlare del suo bosco.
Ce ne siamo andati con un pò di legna nel bagagliaio e la promessa di rivederci in primavera. Era buio e dalla macchina ci sembrava di scorgere strani personaggi tra gli alberi.

domenica 2 dicembre 2012

Saranno famosi.

Che il mio J.J. sia portato per la danza, è un dato di fatto. D'altronde, buon sangue (caraibico) non mente.
Adesso poi, che ha scoperto la moonwalk di Michael Jackson in "Billy Jean"...

mercoledì 28 novembre 2012

Il re è nudo.

Non sono una fan di Facebook, non lo uso per metterci foto personali o raccontare i fatti miei. Già questa storia degli "amici" non mi convince proprio per niente. Diciamo che lo uso come strumento di lavoro e qualche volta mi capita di commentare o condividere cose che mi piacciono. O che non mi piacciono.
C'è questo tizio, che conosco da parecchio tempo, ma che non definirei certo un amico, che chiede soldi a tutti i suoi "amici di Facebook" per sovvenzionare un suo progetto creativo ispirato alla città in cui vivo (lui che se n'è andato altrove e che non perde occasione per dire quanto è felice di aver lasciato questo schifo di città..).
Rimango perplessa, ma non commento. Fiato sprecato, penso.
Dopo un pò torna alla carica, offeso perchè i suoi "amici di facebook" si sono dimostrati così tirchi e ciechi davanti a un progetto tanto lungimirante e imperdibile (tra più di mille solo in cinque o sei hanno risposto all'appello).
Sono molto tentata dal dirgli come la penso, ma poi mi dico 'chi me lo fa fare..'.
Qualche giorno fa pubblica un commento delirante su un piccolo furto subito ai danni della sua auto nella città in cui vivo (disgraziatamente è momentanamente da queste parti). Il poveretto non vede l'ora di tornarsene nel suo altrove, dove naturalmente di queste cose non succedono... E giù altre ingiurie sugli abitanti in questione e gli italiani tutti. E si, perchè lui dopo averci smarronato per un bel pezzo sul fatto di andarsene da questo Paese incivile, finalmente ha tolto il disturbo.
Al che noto con un certo piacere che una lettrice gli fa notare con un commento educato che questa continua lamentela comincia a stancare. Non riesco a trattenermi e clicco un "mi piace".
Il tizio indispettito, parte all'attacco, e contro-commenta, dicendo che se veramente teniamo così tanto alle sorti del bel Paese, non abbiamo che da partecipare al suo illuminato progetto (spilorce che non siamo altro!).
A questo punto non posso più tergiversare. Commento con educazione, ma senza giri di parole. Che si può chiedere, ma non è dato pretendere. E che chiedere i soldi così, insomma, è proprio da cafoni.
Indovinate un pò... Il creativo lungimirante ed esterofilo che ha fatto??
Ha cancellato i due commenti.
Diciamo che sono disgustata?
Si.

sabato 24 novembre 2012

Tutto corre. Io cammino.

Lascio questa settimana con sollievo...
Il cuore ballerino di Adone gli ha regalato quattro giorni di ospedale e tre ore di anestesia. Ma almeno ora la paura è passata.
Ho fatto il giochino di incastri con i miei impegni e la gestione dei bambini. Per fortuna sono un tipo organizzato. E non ho chiesto aiuto quasi a nessuno, però le preghiere degli amici sono state utili.
Ho ricominciato con i miei corsi e come al solito ho una classe proprio fantastica e un'altra che sembra un pò in catalessi. Ma aspetto, c'è sempre tempo per ribaltare il giudizio. Mi stupisco ancora di quanto mi piaccia insegnare Storia della Moda.
In questo momento sogno di fare un breve viaggio a Venezia a visitare una mostra di cui ho appena letto e rivedere un amico, che cinque anni fa iniziò Genietto al pianoforte. Sul suo magnifico piano a coda a due passi da Piazza San Marco, vorrei che sentisse che non si era sbagliato, che Genietto aveva proprio le mani giuste.
Ho molti progetti per le prossime settimane. Perchè niente più dello stare per qualche ora in un ospedale ti fa apprezzare di essere vivo e sano.

giovedì 15 novembre 2012

Vi racconto una storia...

La storia di J.J., o almeno un pezzetto. Quando mi ha detto 'Io torno in Colombia' e allora l'ho guardato e gli ho risposto 'Quando sarai più grande ci potrai tornare e io, papà e Genietto verremo con te. Poi però torneremo qui, perchè questa è la tua casa. Per sempre'.
Allora lui mi ha sorriso e non ha detto niente. E io vedevo il fumetto sulla sua testa, dove c'era scritto 'Risposta esatta, mamma'.
E poi una sera prima di addormentarsi mi ha sussurrato 'Non mi lasciare mamma'
E' successo dopo nove mesi che era con noi ed è stata la prima sera che poi si è addormentato presto, senza fare la battaglia con il sonno che faceva di solito, e che poteva durare anche ore. Per la prima volta, dopo le mie parole rassicuranti all'orecchio, si è abbandonato al sonno velocemente.
Ho pensato che ci vuole un gran coraggio a dire -non mi lasciare-, soprattutto se hai solo quattro anni e soprattutto se tutti nella tua vita, prima o poi, ti hanno lasciato.

domenica 11 novembre 2012

Piccoli stilisti, grandi batticuori.

Ieri ed oggi due sfilate dei miei piccoli allievi a conclusione di un workshop durato tre mattine.
Qualcuno ancora mi chiede 'Si può insegnare la moda ai bambini?'
Chissà, forse perchè sono l'unica sognatrice che pensa che ai bambini si può insegnare di tutto? Perchè credo che il futuro sia qualcosa che ci riguarda oggi e loro sono il futuro.
Sembra che io ci sappia fare con i bambini. Ma non è difficile, dico, in fondo basta ricordarsi come eravamo noi da bambini. Quali erano le cose che volevamo sentirci dire, come desideravamo essere trattati.
Io mi ricordo tutto ancora molto bene. Penso che chi ha perso questa memoria abbia abbandonato per sempre la fede nell'innocenza.
Ma tornando ai miei piccoli stilisti, si sono dimostrati professionisti affidabili, abili improvvisatori, coraggiosi quanto basta. Ognuno con il suo stile, il suo modo di incedere sulla passerella e nella vita. Insomma, pezzi unici e preziosi, proprio come è giusto che sia.
Se un giorno faranno gli stilisti non è dato saperlo e non importa poi tanto. Importa che si siano divertiti, che abbiano fatto qualcosa con le loro mani e la loro testa e quel qualcosa si chiama moda. Che non è quella dei mega-store tutta in serie, nè quella delle grandi firme, che poi magari paghi solo la pubblicità.
Ecco, è stato bello.

lunedì 5 novembre 2012

Un estraneo sul divano.

Oggi in città c'è aria di primavera.
Pensavo, mentre mi lasciavo andare nelle mani della massaggiatrice, che avrei voluto essere in un bosco e mi sforzavo di concentrarmi sulle sensazioni che avrei provato.
Ogni tanto però venivano a disturbarmi i ricordi della settimana scorsa: il servizio fotografico per la nuova collezione reso pesante da una modella irritante. I sensi di colpa per i pezzi nuovi che non sono riuscita ancora nemmeno a cominciare. Le lamentele della maestra di J.J. che lo definisce "troppo vivace"...
Intanto mi preparo alla prima riunione docenti a scuola (anche quest'anno i finanziamenti sono arrivati, per un soffio..) e poi farò quello che posso. Come sempre.

lunedì 29 ottobre 2012

Un diavolo per capello.

In tema di capelli con i miei figli ho qualche difficoltà.
Sia Genietto che J.J. sono ricci, ma di un riccio diverso. Genietto ha un riccio morbido e sconvolto, certe mattine esce di casa che sembra gli sia appena scoppiato un petardo in testa.
Ho rinunciato a domargli quella testa e mi accerto solo che sia pulita.
J.J. ha un riccio afro, che non è facile da gestire. Però ora che i capelli sono cresciuti abbastanza ho cominciato a fargli quelli che noi chiamiamo "trozzolini", che sono poi i dread corti: tanti piccoli cornetti sparsi per tutta la testa. Gli stanno benissimo e lui si diverte da matti a farseli fare.
La nota dolente è che spendiamo un piccolo capitale in shampoo nutrienti, balsami, maschere e olii idratanti...
Per non parlare dello spray anti-pidocchi. Perche sia a scuola che all'asilo quei bastardissimi animaletti hanno già fatto la loro comparsa e per ora noi ce li siamo evitati. E io tremo alla sola idea che se li possano prendere, perchè sfido chiunque a pettinare quei capelli.... L'unica soluzione sarebbe raparli a zero!!

giovedì 25 ottobre 2012

Essere o apparire.

Mi trovo a dover fare una scelta.
Ho la possibilità di esporre la mia ultima collezione in un posto che non mi entusiasma con persone che non sono proprio quelle con cui passerei il mio tempo, ma il tutto potrebbe portarmi ad un ottimo risultato commerciale e di immagine.
Insomma il solito dilemma: rintanarmi nel guscio o mettere su la maschera e far finta di niente?
Non sono brava in quest cose e non serve molto  tutta l'esperienza e il vissuto fin qui, alla fine esce fuori che sono lontana da quel mondo fatto di apparenza di cui comunque mi occupo.
Pretendo di trovare affinità. Probabilmente pretendo troppo. In realtà si tratta solo di rapporti di lavoro e come tali dovrei viverli.
Mi sento confusa.

domenica 21 ottobre 2012

Latitanza

Basterebbe il titolo del post a spiegare ogni cosa.
Non è che non succedano cose, che io non veda gente, che non formuli pensieri a velocità anche abbastanza sostenuta. Niente affatto.
E' che resto comunque ferma e salda, dentro. Tutto quanto non mi smuove e osservo ogni cosa abbastanza divertita.
Non ho voglia di correre insieme a tutto il resto. Non ha senso correre, la vita è già così breve.
Aspetto Natale, che è un bel periodo, il primo Natale con due figli.
Nel frattempo un pò mi godo il paesaggio durante il viaggio, un pò gironzolo con la fantasia, un pò semplicemente resto lì a guardare da una leggera distanza. Non è mica male..
Non so se mi sono spiegata.  :-)

mercoledì 17 ottobre 2012

Incontri.

Ecco, semplicemente queste scarpe mi piacciono un sacco. Sono finora le scarpe che mi assomigliano di più. Se fossi un paio di scarpe sarei queste...

p.s. Non so di chi siano, peccato..

giovedì 11 ottobre 2012

day by day

Sono rimasta seduta 45 minuti su una sedia di Philippe Starck decisamente scomoda ad ascoltare una conferenza stampa decisamente inutile. Poi ho partecipato ad una riunione altrettanto inutile a discutere su dettagli già detti e ridetti.
Uscendo in strada per tornare a casa mi sono stretta nella sciarpa e ho guardato un cielo sconsolato. Mi son detta 'quando tutto va indietro, tu resta ferma, così almeno sei sempre un passo avanti'.
Questa oggi è la mia filosofia.

giovedì 4 ottobre 2012

...?

Posso dirlo, così senza girarci troppo intorno?...

La collezione di alta moda di Dolce&Gabbana mi fa cagare.

Un pò come la pubblicità del loro profumo, stessa storia. Ancora una volta la Sicilia, ancora una volta gli stereotipi della Sicilia, sempre quelli: il nero, il barocco, il Gattopardo, la seduzione un pò puttanesca. Mancano coppola e lupara, ma credo che abbiano già usato pure quelli.
L'alta moda è fatta di grande cultura, umiltà, azzardo, passione senza limiti, tempi infiniti, zero business (sennò si vede). Ma io dico, se tutte queste cose non ce le hanno, devono proprio farla l'alta moda?
Quegli abiti mi sembrano impalcature complicatissime costruite sul nulla. Ancora una volta c'è la Bellucci ad indossarli, tanto per non smentirsi sul versante *stereotipo*. I gioielli poi, preferisco non parlarne...

Ecco, l'ho detto.

lunedì 1 ottobre 2012

Intrappolata

La massaggiatrice ha fatto scivolare con forza le pietre calde sull'arco del mio collo e sulle spalle. Un pò di dolore e sollievo. Niente di nuovo: è da quando ero un'adolescente che il collo è il mio punto debole. Ha detto: 'La prossima volta vado più a fondo'. Bene.
Però oggi non sono riuscita ad estraniarmi, avevo troppi pensieri molesti per la testa, ed è un peccato sprecare quell'ora settimanale.
Sono tornata a casa e mi sono stupita del silenzio, mi aspettavo da un momento all'altro qualche voce provenire dalle stanze, mi veniva quasi spontaneo parlare io per prima. Non sono più abituata.
Mi sono immersa in un libro. Che strano, a quest'ora del mattino, non ricordo nemmeno quando l'ho fatto l'ultima volta. Ho qualche senso di colpa, dovrei fare qualcosa di 'produttivo'.
Ma và!
Me ne sto in ascolto. E' il primo giorno di Ottobre, tutto qui.

lunedì 24 settembre 2012

Haute couture (perchè no?).

Sono alle prese con una collezione di gioielli/bijoux. E' una collezione che mi sta molto a cuore, mi sono presa tutto il tempo e nessuna concessione a "dettagli di vendibilità".
Insomma sto facendo quello che mi piace punto e basta.
Lo so che è un rischio (in tempi come questi poi..), che forse dovrei puntare ad un target più basso, che certe lavorazioni sono troppo costose, che vado ad impelagarmi nei dettagli più minuti.
Ma è così che mi piace lavorare, o tutto o niente.
Pe me la moda rimarrà sempre una questione di lucida follia, e in quei dettagli c'è la mia, di follia. Il mio gusto per ciò che è notturno, saturo, teatrale.
Poi quei gioielli andrano sulla pelle di qualcuno (spero) e infine non sarà altro che moda.

martedì 11 settembre 2012

Ogni volta.

Stamattina J.J. ha trascorso le sue prime due ore di inserimento alla scuola materna.
Pensavo che non sarebbe stato lo stesso come per Genietto, che oramai ero già avezza, conoscevo il trucco.
E invece lo stesso groppo in gola..
Me ne sono andata in laboratorio a smaltire le lacrime trattenute, a far finta di pensare al lavoro e a chiedermi se fosse il posto giusto per lui.
Sono andata a prenderlo e lui era già lì che giocava a pallone, tranquillo (chissà), che diceva -Mi piace la scuola!-.
Per ora è così. D'altra parte questo figlio non finisce mai di sorprendermi.
Mentre tornavamo a casa mi ha chiesto: -Sono un pochino più grande?-
Si.

venerdì 7 settembre 2012

Bon ton nell'era di facebook.

Ma si può invitare qualcuno ad una sfilata tramite sms??
... E alla fine del messaggino aggiungere -dresscode: black- ?

Come se io mangiassi gli spaghetti con le mani e poi pretendessi di pulirmi solo con tovaglioli di fiandra immacolati.

sabato 1 settembre 2012

Il viaggio prosegue..

E' finito Agosto e noi siamo tornati a casa. Un mese e poco più di mare. Un lusso incredibile, lo so.
E' stato bellissimo. La prima vacanza insieme a J.J. Il nostro J.J. che è stato il centro di ogni festa, che raccoglieva a piene mani ogni novità, con curiosità, gratitudine e naturalezza.
Ci siamo crogiolati al sole, abbiamo ballato, cantato, mangiato cose buonissime. Ci siamo coccolati, arrabbiati, raccontati. Sono i suoi primi ricordi di estati felici, che si porterà dietro per sempre. Tornare a casa comunque non è stato triste, nonostante la pioggia e la stanchezza. Sto imparando a vivere nel presente, ecco, questa è la magnifica novità.
Non ho voglia di fare progetti, perchè vivere ogni giorno intensamente richiede tutta la mia attenzione. Ed è il 'vero' progetto.

venerdì 27 luglio 2012

Volvo al sur, como se vuelve siempre ..

Ecco che si parte per un'altra estate di mare.
Le partenze non sono mai state il mio forte, mi rendono elettrizzata e quindi troppo nervosa. Qualche volta quasi isterica. Devo fare le valigie per tutti e quattro (cinque contando anche la gatta..), sistemare le ultime incombenze lavorative e casalinghe e intanto spupazzarmi i bimbi che sono in fibrillazione anche più di me.
Sogno un pò di solitudine, io che sono per natura un tipo solitario. Mi accorgo di avere crisi di astinenza da solitudine. Chissà se il mare ed il mio sud mi aiuteranno. Ho qualche dubbio.
Ma intanto parto.

martedì 24 luglio 2012

Isle of San Salvario.

Questi ultimi giorni di luglio sono mica male. Pochi, pochissimi programmi, un pò di lavoro in laboratorio al mattino con i figli al seguito. Pomeriggi di controra con J.J. che riluttante si sorbisce la sua pennica, Genietto che insieme a me nel lettone si immerge nella lettura. Persino la gatta ronfa sul pavimento di pietra del balcone. Adone naturalmente lavora, perchè qualcuno deve pur pensare a mandare avanti la baracca...(so che mi leggi, ritieniti fortunato, sei tu il prescelto!).
Stamattina però me ne sono andata da Joe, il parrucchiere di fiducia e stasera mi vado a vedere 'La kryptonite nella borsa' con un'amica. E domani...Ah si! Domani vado a pranzo con mia sorella.
Tutto senza uscire dal mio quartiere preferito, che a luglio mi sembra meglio che stare a Manhattan..

giovedì 19 luglio 2012

La costruzione di un amore.

Non è niente di facile, perchè non è un colpo di fulmine, che ti arriva, ti spiazza , ma è lì, tutto fatto.
E' come costruire un palazzo con le mani. Ogni giorno aggiungi qualche mattone, niente di più.
Cerchi di allinearli per bene, sai che ci metterai di più, ma il segreto è tutto lì: la base.
Un amore lo costruisci se hai una pazienza infinita, ore e giorni da spendere, da riempire di 'chissà'. Devi armarti di fiducia per innaffiare quel fiore che cresce solo impercettibilmente.
Devi essere preparata a perdonarti, perchè a volte il muro cresce un pò storto e ti tocca disfare e tornare indietro. Sai che non ti serve prendersela, tutto tempo perso.
Un amore si costruisce senza un perchè, non c'è bisogno di passare notti a cercarlo.
Arriva un giorno che ti volti e vedi che quell'amore c'è, magari era già lì da un bel pò. Solo non avevi bisogno nemmeno di saperlo.

(dedicato ai miei figli).

mercoledì 11 luglio 2012

Pizza.

Che noia quelli che dicono che se ne vogliono andare via dall'Italia perchè tanto qui non si combina niente e tra un pò arriva la guerra e non ci sono più speranze -----------------
.....
.....

Ma non potete andarvene e basta?

lunedì 9 luglio 2012

Per il mio album dei ricordi.

Un'immagine che mi ha fatto sorridere, ieri: il mio genietto seduto al pianoforte in mutandine, che suonava Schumann.

venerdì 6 luglio 2012

Cronache dal Castello.

Si, ho provato a rispolverare il mio tedesco. Ma per fortuna non ce n'era bisogno. Grazie all'interprete!
Il giornalista era un affascinante-uomo-di-mezza-età-occhi-quasi-di-ghiaccio. Il fotografo sembrava un rapper un pò figlio dei fiori.
Tra le altre cose mi hanno chiesto 'cosa c'è qui in Italia che fa si che si producano cose così belle?'.
Gli ho detto che non c'è niente da fare...E' nell'aria.
E poi ho aggiunto che io sono orgogliosa di essere italiana (si, proprio così, inutile girarci intorno) e di avercela quella cosa lì (crepi la modestia!).
Il giornalista ad un certo punto mi guardava con occhi che carezzavano (sarà stata solo una mia impressione?) e non la smetteva di dire 'Danke', il fotografo non la finiva di scattarmi foto e io a un certo punto per prenderlo un pò per il culo mi sono aggrappata alla tenda come le dive degli anni '20 e lui ha detto 'perfekt!'.
Roba da pazzi!..

mercoledì 4 luglio 2012

Invito a castello.

Tra un paio di giorni torno nel mio castello preferito. Una rivista tedesca vuole intervistarmi e fare delle foto ai miei vestiti. Magari riesco anche a rispolverare il mio tedesco arrugginito. Proprio in questo periodo, l'anno scorso, ero lì per la mia conferenza su Chanel/Vionnet/Schiaparelli.
Ora ci ritorno con il mio J.J.

martedì 3 luglio 2012

Certe magie piccole.

Stasera sono andata a vedere 'Scialla' di Francesco Bruni.
La Casa del Quartiere era strapiena, la colonna rap trascinante, il film buffo (ma anche a tratti coinvolgente). Mi è piaciuto tornare a casa dopo mezzanotte, a piedi, chiaccherando con un'amica.
Il cinema mi fa sempre questo effetto: che per un pò mi sembra di stare in un mondo a parte, dove ogni cosa è al posto giusto.

mercoledì 20 giugno 2012

Non c'è scampo, quando la vita ti prende e ti riempie di sè, il tempo per fermarsi, riflettere e scriverci su diventa introvabile. Non c'è più alcuna urgenza, non c'è tempo.
Di cose ne succedono troppe. Da cosa cominciare?
Dalla passeggiata in carrozza nel parco delle regine di domenica scorsa?
Dalla sfilata dei miei piccoli allievi nell'atelier dell'amico Wallentino?
Dalle innumerevoli vittorie/scontri del mio piccolo J.J.?
Eccetera.

No. E' che mi mancano le parole. La vita te le ruba, è questo lo scotto da pagare.

giovedì 14 giugno 2012

Un giorno di ordinaria magia (il titolo l'ho rubato!).

Ci sono giorni come ieri, in cui arrivano regali insperati. Era l'ultimo giorno di scuola e l'euforia era nell'aria, ma non era questo il motivo. Il regalo era nell'aria da un pò, grazie ad un gruppo di cui ho già parlato in passato. Si chiama Freecyrcle e l'ho conosciuto grazie ad internet (è attivo in varie città, magari anche nella vostra). La filosofia è: c'è qualcosa che possiedi ed è ancora in buono stato, ma a te non serve più? Allora regalala. Con Freecyrcle ho regalato il seggiolone e il box di quando genietto era piccolo, poi un televisore e delle sedie. Ho ricevuto in regalo Felix (anche se chiaramente non si tratta di un cosa..) e ora una bicicletta in ottimo stato. E' bello fare e ricevere regali in modo totalmente disinteressato. Fa anche conoscere ottime persone e insomma, accarezza la nostra fiducia verso il prossimo.
Sono fiera della mia bici, che a detta dell'antica proprietaria, sembra porti anche fortuna. Sono anche contenta che sia finita la scuola, anche se i miei due ometti oggi mi hanno sfinita. Sento che si avvicina il tempo del mare e come una bambina mi entusiasmo. A Luglio riprende anche la rassegna del cinema all'aperto in un luogo del quartiere che mi piace tanto. Così potrò ritagliarmi serate senza pensieri con un'amica. Tutto questo è tanto, tantissimo. E non si può volere di più, ve l'assicuro.

lunedì 4 giugno 2012

Fratelli.

Come si costruisce un legame tra fratelli?
Quando ti arriva un fratello che ha già una personalità, una certa autonomia e un carattere totalmente diverso dal tuo.
Quando per nove anni (tutta la tua vita) hai goduto di spazio, attenzioni, solitudine.
Quando un fratello non l'hai chiesto e nemmeno desiderato.
Quando insomma la tua stanza, la tua casa, la tua vita sono invasi da un altro che sarà tuo fratello per sempre?

domenica 27 maggio 2012

Com'è strana la vita.

Ieri è stato un sabato intenso. Al mattino sveglia prestissimo per portare i figli dai nonni, perchè io e Adone dovevamo partecipare ad un incontro con future coppie adottive, in una città di un'altra regione, per raccontare la nostra esperienza. Faticoso ed emozionante. Mi sono rivista al posto loro tre anni e mezzo fa.
Pranzo veloce: parmigiana, zucchine grigliate e macedonia (troppa mozzarella nella parmigiana..).
Di ritorno nella nostra città, abbiamo acchiappato i figli al volo e via a casa a cambiarci: nel pomeriggio avevamo un battesimo con cena in ristorante.
La funzione in chiesa è stata uno strazio, con il prete che raccontava aneddoti della sua infanzia. Tutti i bambini presenti dopo 10 minuti già non ne potevano più.
Il viaggio per arrivare al ristorante è stato allietato da una sosta a Pecetto per comprare ciliegie, che costano ormai come oro. Però la venditrice ha invitato i bambini a servirsi direttamente dall'albero. Ecco due piccoli lord arrampicati sugli alberi a mangiar frutti ad altissimo rischio macchie! Ma chi se ne frega, se non avessi avuto i tacchi mi sarei arrampicata anch'io col mio abitino di chiffon..
Arrivo al ristorante. L'impressione è quella di entrare in un universo parallelo di cartapesta: laghetto con zampilli, fiori a iosa, ponticelli. Ma senza vita. Le rose erano perfette ma non profumavano. Nel laghetto non c'erano pesci. La gente mangiava e rideva, ma senza fame nè allegria.
Arrivavano a profusione donne e ragazze ondeggianti con tacco da 15 cm in su. Microabiti di lycra e gli immancabili coprispalle (anche quelli di lycra). Capelli lunghi fino alle reni. Portavano palloncini, buste con pacchetti e altre cianfrusaglie non identificate.
Gli uomini al tavolo degli antipasti appartenevano a specie che non posso definire, perchè a me sconosciute.
 I gamberi non sapevano di nulla, le gelatine sembravano silicone solidificato, i piatti semplicemente non odoravano.
L'improbabile aperitivo della casa era servito in una di quelle bottiglie che si trovano nei supermercati, per tenere in frigo l'acqua. L'ho assaggiato e abbandonato.
Il menù comprendeva ravioli alla erbette (ne ho mangiati due), pasta allo scoglio (maccheroni??), carne alla brace (aiuto..Dopo la pasta allo scoglio?), frittura mista di pesce (riaiuto!..Dopo la carne alla brace?). Inutile dire che i secondi non li ho toccati, però li ho guardati e i calamari non promettevano niente di buono.. Ho assaggiato l'insalata, ma l'olio..Di semi no!
Non abbiamo aspettato la torta. Erano ormai le undici di sera e gli occhi di J.J. erano sbarrati dalla stanchezza. Si era sfrenato nella discoteca allestita al centro della sala (come, non vi avevo detto anche della discoteca e musica bum bum?).
La mia giornata è finita con una tisana alla melissa e mentre la bevevo mi veniva un sacco da ridere..

giovedì 24 maggio 2012

Sogni di un mattino di metà primavera..

Questo mi piace. E' uno dei copricapi di Caterina Gatta e Francesco Ballestruzzi. Lo metterei per un party in giardino, insieme ad un abito di chiffon verde mela...
Le scarpe?
Niente scarpe. Scalza.

martedì 22 maggio 2012

Presenze.


Ieri per una delle mie ultime lezioni (dulcis in fundo) ho raccontato di Madeleine Vionnet. Molti dei ragazzi, quasi tutti a dir il vero, non l'avevano mai sentita nominare.
Alla fine della lezione, l'ho visto chiaramente, ad alcuni di loro brillavano gli occhi. Una mi ha detto: -Mi sono venuti i brividi...-.
Inutile dire che, insieme a pochi altri, Vionnet è la mia preferita. Uno degli altri è Cristobal Balenciaga. E non stupisce che verso la fine della loro esistenza, periodicamente si incontrassero per chiaccherare. Entrambi non frequentavano altri couturier, si erano scelti.  Lei, la regina assoluta della tecnica, il cervello geniale prestato alla moda, lui, il "purista" che durante le sue sfilate pretendeva il silenzio.
Qualche volta me li sogno ad occhi aperti, seduti uno di fronte all'altro, rilassati. Madeleine probabilmente beveva caffè lungo, mentre Cristobal preferiva un thè aromatico. Darei non so cosa per ascoltare una delle loro conversazioni... Poi magari parlavano del più o del meno o dei loro acciacchi. Però io invece li vedo a parlar di vestiti, con immenso rispetto, così come si parla di quadri o di libri. Forse ogni tanto faceva capolino qualche immagine dal loro passato e la confrontavano col presente: il pret-a-portèr, che entrambi avevano rifiutato (Balenciaga sdegnosamente, Vionnet lo aveva addirittura anticipato, ma non era la stessa cosa), la rivoluzione sessuale e le nuove mode. Credo che fosse Vionnet a condurre le danze, con la sua curiosità, Balenciaga le stava dietro, ma un poco più criptico.
Due grandi vecchi.
Mi immagino i gesti: consapevoli, precisi. Che grande liberazione, in fondo, deve esser stata per loro uscire fuori da quel circo. E che gran dono può essere diventare vecchi con la coscienza di esser stati ciò che si voleva essere.

Tempo per acchiappar farfalle..

L'estate è lontana. Sembra dietro l'angolo eppure non arriva. Faccio progetti di sosta, di mare.
Ancora poche lezioni e anche il mio impegno a scuola sarà terminato, poi, mi dico, potrò organizzarmi senza correre. Ma so già che le giornate voleranno, come ora.
Vorrei riprendere a progettare anche i miei vestiti, ma avrei bisogno di un tempo liscio, senza interruzioni. Quasi non ci sono più abituata... O forse la mia fame si è un pò placata.

venerdì 18 maggio 2012

Stamattina mi è venuta una nostalgia struggente, quasi dolorosa per la mia giovinezza.
Riuscivo persino a sentirne gli odori, soprattutto di quelle estati. Le risate e i brevi dolori.
Ero in bagno e mi guardavo allo specchio, pensavo ai visi di quei ragazzi, oggi irriconoscibili di certo... Forse come il mio.
Ho pensato che si invecchia davvero quando si avverte una lontananza così vera, eppure una sensazione quasi di poterli toccare questi ricordi. 
Ho avuto voglia, così tanto!, di essere di nuovo quella ragazzina con la testa piena di sogni, scontrosa e meravigliata. Perchè la vita era tutta davanti.

lunedì 14 maggio 2012

Ho fatto il mio giretto al salone del libro. Bello, affollatissimo (evviva, si legge tanto!!). Ma com'è che alla fine compro sempre solo libri per bambini? Si, certo uno era anche di moda (con i disegni di Y.S.Laurent), ma io mi sento attratta irresistibilmente dai padiglioni dei libri per l'infanzia. E non è solo perchè ho due bambini, no, io molti di quei libri me li comprerei proprio per me... Me li sfoglio rapita, li commento ad alta voce, me li leggo tutti anche!
Ce ne sono di bellissimi, uno per bimbi non vedenti mi ha incantata: tutto nero, con una stampa a sbalzo lucida, raccontava i colori... E li descriveva con disegni da toccare (che bella la spuma del mare per il bianco!).

martedì 8 maggio 2012

Il cielo cambia velocemente. Col vento arrivano lunghe nuvole. Ma non piove, non credo: la gatta non si è lavata le orecchie.
Però il vento fa quella cosa bellissima di muovere tutte le foglie degli alberi, fuori dalle mie finestre. E sono foglie di un verde tenero, foglie nuove.

giovedì 3 maggio 2012

La svista di oggi (rumori).

Stamattina prendo un tè al gelsomino, anche se i miei gelsomini sono ben lungi dal fiorire (mi piace aggiungere qualche fiore fresco nella tazza).
Che strano, di là in cucina arrivava un suono di cinguettii, ho pensato 'gli uccellini fuori dalla finestra stanno facendo il nido'.
Sono andata a vedere, ma era solo il cigolìo della lavatrice.
Intanto le formiche tentano il solito assalto silenzioso alla casa. Sembra che la giornata di sole le renda ancora più spavalde oppure è solo che le vedo meglio.
E' una giornata luminosa, ma molto lenta. Lo sento già.

lunedì 30 aprile 2012

Al supermercato.

Oggi di nuovo. Un altro a dirmi: 'Ma che bravi che siete stati...'. E a me, quando dicono così, viene un nervoso pazzesco!...
Gli ho risposto: 'Perchè? Son tutti bravi quando decidono di avere un figlio..'
Che poi "bravi" non è proprio l'aggettivo adatto forse. Ma figurarsi se dovevo mettermi a spiegargli pure questo!
E poi subito dopo, con una faccia tosta incredibile, a chiedermi dettagli sul passato di mio figlio.
L'ho guardato dritto in faccia: 'Guarda che queste son cose che non ti riguardano'.
Subito lì a fare dietrofront: 'No, non mi permetto mica..'
Come no? Lo stavi giusto facendo!
E poi ancora: 'Sai, anche io e mia moglie ci stavamo pensando, ma le pratiche son così lunghe..'
Già, le pratiche. Se ti spaventano le pratiche, figurati il resto! Mi verrebbe voglia di spaventarlo ancora di più. Ma chi me lo fa fare? Tanto ognuno ha la sua strada ed è chiaro: andiamo in direzioni diverse.

lunedì 23 aprile 2012

Il primo giorno di scuola...

Oggi, dopo oltre tre mesi ho ripreso ad insegnare.
La mia classe è arrivata alla spicciolata, si sa quando il gatto non c'è...
Evidentemente gli altri insegnanti hanno tollerato ritardi di mezz'ora e oltre.
Potrei farlo anch'io, in fondo sono adulti, hanno scelto liberamente questa scuola e se perdono parti della lezione, se la sono cercata... Ma mi sembra comunque una mancanza di rispetto da parte loro, e in queste cose io sono decisamente all'antica.

Insomma, ho ripreso contatto con una parte del mio lavoro.
Mi mancava.
La mia vita sarà un'opera di incastro tra figli, casa, lavoro e interessi? Va bene. Credo che posso farcela.

lunedì 16 aprile 2012

Lunedì leggermente acido e triste (sarà il clima?).

Molte cose mi passano per la testa oggi:

Ho appena letto un articolo sull'ultimo numero di Vogue Italia, in cui Cesare Cunaccia, con un linguaggio a dir poco delirante, si arrampica su specchi (di Versailles, a quanto pare...) per descrivere in altro modo quello che è da sempre e soltanto semplice "revival". Sai che novità...!

Ieri al pranzo dell'ente che ci ha seguito per l'adozione, una mamma tutta goduta descriveva le mirabilia di essere mamma di figlia femmina (come le detesto quando le chiamano principesse!). Era così tronfia nel dettagliare quel suo universo (immaginario) fatto di volute rosa e sberluccicanti. Confesso, ho trattenuto a stento un paio di conati e non perchè io sia mamma di due maschi, ma perchè ancora e sempre assisto ai deliri di certe mamme che non si accorgono di star facendo tabula rasa sulle reali predisposizioni di una intera generazione di femmine.
Poi me le ritrovo nei miei laboratori (a proposito attualmente ne ho ben 10...) e sai che fatica resettare un bel pò di roba, tipo che non esiste solo il rosa/viola/lilla, che se non si apre il cervello prima degli occhi non si capisce nulla, che le Winx fanno francamente schifo. Insomma cose così...

Oggi Genietto è partito per la gita. Che lo dico a fare? Già mi manca... Che stupida vero?

martedì 10 aprile 2012

La rivincita di un giorno qualunque.

Una biciclettina a cui mettere le rotelle per un bambino che proprio non sa come si pedala.
Libri piccini picciò per imparare parole in un'altra lingua e inventare insieme parole per le coccole speciali.
Un gelato al cioccolato che casca tutto quanto proprio sul giaccone di papà.
Il figlio piccolo è un bambino e quello grande è un bambo.
Le telefonate di lavoro che aspettano da settimane.
Le idee che mi frullano per la testa.
Il suono del carillon prima di dormire e sei uova di Pasqua da smaltire.
E la ricetta inventata oggi, che si chiama pasta di Halloween che in primavera se ne va al mare. A bambo e bambino è piaciuta, eccome!

venerdì 30 marzo 2012

La verità sulle mamme.

Questa è la prima immagine che mi è apparsa googlando (terribile neologismo, sorry...) la parola moda. Non un granchè, lo so.
Questo per dire quanto, nonostante tutto, mi manchi il mio lavoro. Già, perchè io a 49 anni sono in maternità.
Follia pura, per qualcuno, lucida follia per me.
Non rimpiango nulla, non soffro di avventatezza e d'altronde una gravidanza durata tre anni è un ottimo rimedio contro le decisioni affrettate...
Però il mio lavoro mi manca e mi manca anche l'autonomia riconquistata da quando Genietto ha cominciato l'iter scolastico.
Lo posso dire vero? No, non si tratta di depressione post-adozione, è solo una piccola constatazione.
Intanto J.J. mi assorbe come una spugna e così deve essere.
Da ogni parte della casa mi arriva la parola: "Mamma!!". Si ubriaca di questa parola.
Croce e delizia, lo so.

martedì 27 marzo 2012

Fashion again.

Tre bellissime illustrazione di Olimpia Zagnoli dal suo blog http://www.olimpiazagnoli.blogspot.com/ che seguo sempre con interesse.

Gli abiti sono di Comme des Garçons.

lunedì 26 marzo 2012

??

Il mio J.J. è scuro, un magnifico miscuglio di etnie: afro-europeo-indios.
Qualche giorno fa una mia conoscente mi ha chiesto: -Ma vivendo qui, magari si schiarirà?-
Io non sapevo se ridere o piangere....

martedì 20 marzo 2012

La pace.

Siamo a casa già da alcuni giorni.
E' stato un pò triste lasciare la Colombia, non abbiamo quasi avuto il tempo di salutarci: al mattino abbiamo saputo che saremmo partiti nel primo pomeriggio. E tra la baraonda di valigie da preparare e tutto il resto, restava poco tempo per pensare.
Nel mio cuore sento che ci tornerò. Spero di sentire bene.
J.J. assorbe la sua nuova vita con avidità, si sveglia con il sorriso e si addormenta con il sorriso. Ora finalmente può rilassarsi un pò, ora sente che può davvero essere "para siempre".
Lo guardo e penso infine che lui è il mio miracolo, il pezzo fondamentale che mancava al mio puzzle. Non lo posso spiegare a parole, ma il mio cuore è colmo.

domenica 11 marzo 2012

Il 6 di Marzo J.J. ha compiuto 4 anni.
La torta di compleanno con la candelina da spegnere l'ha intimidito, tanto che ho dovuto spegnerla io. Per lui ho formulato il desiderio che la sua vita sia serena...
Bogotà è una città caotica, colorata e a volte trasandata. Come scriveva uno scrittore di queste parti, sembra una ragazza che voglia indossare i suoi abiti migliori, ma sbagli gli abbinamenti e finisca per sembrare sfacciata.
Siamo stati alla Cattedrale del Sale, una vera e propria cattedrale scavata in una miniera di sale. Un luogo suggestivo, dove è facile perdersi, ma anche ritrovare il senso della fede.
Abbiamo visitato il Museo di Botero (i bambini lo adorano, tanto che genietto vuole tornarci..) e poi il Museo dell'Oro, bellissimo e così ricco da perderci la testa. La testimonianza di una cultura raffinatissima, dispersa dai conquistadores...

sabato 3 marzo 2012

Il nostro primo incontro: terribile e bellissimo come un parto.
Lacrime, dolore, sudore, carezze. Il suo pianto sommesso e sconsolato, il suo piccolo cuore che batteva all'impazzata, non sapere cosa fare, cosa dire. Solo tentare di tenerlo vicino e asciugare le sue lacrime. I suoi occhi, come fanali, mentre piangono però mi osservano. Lo sento che mi stanno studiando.
Poi nel taxi che ci portava alla nostra prima casa insieme, si è addormentato distrutto tra le braccia di Adone.
La nostra casa di Cartagena: bellissima, grande, tutta bianca, un terrazzo grande e tutte le finestre che affacciano sul Mar dei Caraibi. Addormentarsi e svegliarsi con il suono delle onde, respirare sempre l'odore del mare.
Il primo giorno con lui. Silenzi. Solo si e no con la testa. Mentre gli facevo la doccia le prime parole: -A mi me lava mi tia-. E io: -Y ahora te lava tu mamma-.
Dal secondo giorno è stato tutto un crescendo, nominava e cercava ancora la sua tia (la donna che si è presa cura di lui nell'ultimo anno e mezzo), però sempre un pò di meno.
Il quarto giorno mi ha chiamata mamma.
Mi stupisco: quanta forza, coraggio, spirito di adattamento, fiducia hanno questi cuccioli d'uomo?
J.J. è un piccolo uragano, furbo come una volpe, allegro, a volte assorto, curioso del mondo intero, innamorato dell'acqua (ha fatto la sua prima doccia calda), mangia come un lupo e ha imparato a memoria la mia prima ninna-nanna per lui.
Genietto nel frattempo è alle prese con una gelosia sfrenata, ma mi stupisce a volte col suo fare da fratello grande.
Io faccio fatica, vivo ogni giorno come una scommessa. Come immaginavo non è una favola, ma mi faccio assorbire dai riti quotidiani.
Abbiamo lasciato Cartagena e siamo a Bogotà, questa città di circa 10 milioni di abitanti, che dicono sia femmina. La scoperta continua...

giovedì 9 febbraio 2012

Hasta pronto!

Grazie dell'incoraggiamento, dei pensieri buoni...
Io vado, col cuore leggero, trepidante.
Volo su terre e mari, butto il cuore dall'altra parte.
Non saranno sempre giorni buoni, lo so, perchè questa non è una favola.
E' molto di più, è la mia vita.

lunedì 6 febbraio 2012

La lista.

Volo aereo definito.
I due appartamenti trovati.
Collaboratori avvisati.
Mercoledì si va a fare il visto.
Vestiti e giochi per J.J. pronti.
Pronto anche il fiocco da appendere alla porta al ritorno.
Felix sistemata da un'amica fidata.
Assicurazione sanitaria fatta.
Banca sistemata.
Mancano ancora da fare le valigie e sistemare qualche dettaglio.
Ci sarà l'imprevisto, c'è sempre. Me lo aspetto.
Ma manca ancora una settimana, possiamo farcela...

lunedì 30 gennaio 2012

Ecco, ora posso scriverlo.

Tra poco saremo insieme. Il 16 di Febbraio ci incontreremo per la prima volta. Posso scriverlo. Questo numero è entrato nella mia vita, ora lo conosco.
Ho paura, ma quanta di più ne avrai tu.
Io ho un marito e un altro figlio ad accompagnarmi, tu sei solo. Dovrai fidarti di noi, per noi cambiare la tua vita. Così, da un giorno all'altro.
Ora sorridi nelle foto che ti hanno scattato, ma quel giorno forse ti verrà da piangere. Riuscirò a consolarti? Mi permetterai di asciugare le tue lacrime?
Cosa si dice a un figlio la prima volta che lo vedi?
Sono giorni che non penso ad altro e ancora non so da che parte cominciare.
Mi verrà in mente qualcosa, o mi metterò a piangere anch'io spaventandoti ancora di più?
Ci sono ancora tante cose da fare prima e questo tempo che si separa che sembra tanto, è invece pochissimo per il visto, i biglietti, le valige, i documenti, la banca, la scelta e prenotazione di due alloggi in due città diverse. Avvisare le maestre di genietto, che gli preparino il programma da seguire anche da lontano, il lavoro di Adone da organizzare, il mio. La famiglia, gli amici da salutare...
Ma ora mi concentro su di te che meriti tutta la mia attenzione.

giovedì 26 gennaio 2012

Sorpresa.

Oggi sono arrivate un pò di foto del mio J.J., scattate alcuni giorni fa. Stringe a sè il pupazzo che gli abbiamo mandato... Che emozione vedere che un pezzo di noi è già lì con lui!
Il mio nino ha un sorriso con le fossette, un sorriso che gli prende tutta la faccia. Sorride con gli occhi, il naso, la fronte. Incredibile che sappia sorridere così. Nonostante tutto.
Il mio nino ha occhi immensi e neri neri. Guarda fuori da una finestra con uno sguardo incantato, indica qualcosa, in lontananza. Sembra contento.
Il mio nino ora è un pò più mio.

martedì 24 gennaio 2012

Una semplice domanda.

I vestitini sono tutti belli lavati profumati stirati sistemati nei cassetti.
Il lettino col piumone con le macchinine il baj jia bei la giostrina con gli orsetti il carillon il grande cuore rosso con dentro il suo nome.
La sua foto accanto a quella di genietto.
Il diario di questo lungo viaggio verso di lui è quasi pieno. Manca solo una data...
Nel mio portatile c'è una cartella di foto che ho scattato, di cose, particolari che lo aiutino a famigliarizzare con questo altrove che siamo noi, qui.
Il mio corso di spagnolo prosegue in autonomia, annoto le parole che mi sembrano utili, le frasi semplici e dirette.
La guida mi dice che Cartagena de Indias è una città bella, bellissima, patrimonio dell'umanità, con un caldo torrido, umidità massima.
Sono pronta a questo salto nell'iperspazio? Non me lo chiedo neanche più. Vado e poi si vedrà.
Si, ma quando?

lunedì 23 gennaio 2012

La ballata dei miti pensieri.

Questi giorni sono fatti di minimi cambiamenti, mi muovo poco, ascolto il tic-tac delle ore, osservo.
Due mezze giornate a mettere ordine in cantina, dopo dieci anni di caos. Polvere, ragnatele, cose dimenticate, montagne di cose inutili. Mettere ordine mi da una certa soddisfazione, eliminare cose ancora di più. Mi ricorda che si può vivere con poco, come quella volta che eravamo partiti per un week-end al mare e giusto all'arrivo mi sono accorta di aver dimenticato il mio beauty-case. Niente, nemmeno un pettine e uno spazzolino da denti...io, proprio io che non esco senza rossetto e guai se non ho tutte le mie creme a portata di mano! Ma per due giorni comprare tutto era una follia...Allora mi sono detta: solo l'indispensabile.
Un detergente, una crema, sapone, dentifricio e spazzolino e poi naturalmente schermo solare. Ecco fatto.
Al ritorno il mio beauty era lì, tutto tronfio e gonfio. Ho pensato: ti ho fregato.

martedì 17 gennaio 2012

150 anni di moda.

La settimana scorsa ho portato i miei allievi a visitare la mostra "150 anni di moda" alla Reggia di Venaria. Qualcuno mi aveva detto che non era granchè, altri che gli abiti erano pochi... Insomma una mostra non può essere esaustiva! Questa offre comunque una carrellata interessante sulla storia della moda e i miei ragazzi hanno apprezzato di vedere dal vivo abiti che avevano visto finora solo in foto. Io ho fatto da cicerone per tutta la mostra, non mi sembrava vero di aggirarmi tra quei capolavori di sartoria... Ho apprezzato infinitamente alcuni abiti della zona anni '20 (si sa che è una mia passione...). Incredibile il profumo di zagara nella stanza che ospita l'abito indossato da Claudia Cardinale per Visconti nel "Gattopardo". Si capisce perchè sia svenuta varie volte durante le riprese, deve essere stata una tortura quel vitino!!! Ma anche l'abito di Alida Valli, sempre per Visconti, nel film "Senso"... Imponente, gotico!
 Mi ha delusa la sezione curata da Franca Sozzani. Sembra fatta di fretta, scelte approssimative (a parte un abito di Walter Albini che avrei strappato dal manichino e indossato seduta stante!). Persino l'identificazione dei nomi degli stilisti abbinati agli abiti risulta complicata, per non parlare dello strato di polvere su abiti e accessori... Quello che mi è piaciuto è il video proiettato sul fondo della sala. Una bella carrellata delle sfilate italiane dagli anni '70 ad oggi, in cui si osservano i cambiamenti di stili, di canoni di bellezza, di atmosfere... Una delle musiche scelte (che non so di chi sia e mi piacerebbe molto saperlo) mi ha letteralmente incantata! Sarei stata ore ad ascoltarla...

lunedì 16 gennaio 2012

I vestiti sono ricordi. (1)

Tiro fuori da scatoloni quasi dimenticati i vestitini di un genietto molto più piccolo. Faccio fatica a ricordare quanto era piccolo. Mi sorprendo nel vedere quanti di quei vestitini li ho fatti io, quando insieme al mio prode amico e collega Wallentino disegnavamo e producevamo una coloratissima collezione per bimbi.
Nonostante non siano passati poi molti anni, da qualche parte le tarme hanno già compiuto stragi, per fortuna non sui maglioncini di cachemire sferruzzati da mia suocera (che genietto aveva la pelle delicata e non sopportava la lana!). Mi tocca rilavare e stirare tutto, ma è un compito che mi fa tenerezza, è come cucinare qualcosa di buono per una persona che ami.
Ci sono due cappottini che avevo fatto personalmente e che ho adorato, uno color crema con grossi bottoni di madreperla e l'altro a quadri rossi e blu. Quelli spero di poterli usare ancora...

lunedì 9 gennaio 2012

Regali.

Visto che a quanto pare alla mia età posso ormai definirmi vintage (grazie Alice per avermelo fatto scoprire!), posso tranquillamente indossare i miei nuovi regali vintage: un magnifico cerchietto di velluto nero con due rose di seta (bordeaux e melanzana, due colori che insieme fanno faville) e con veletta nera incorporata. Ve l'avevo detto che adoro le velette? Il secondo cappello è una calottina di vellutino nero con davanti un drappeggio di velluto color crema. Semplicemente di-vi-no! Ma non è finita... Insieme posso indossare anche un magnifico paio di guanti di daino color nocciola, luuuunghi oltre il gomito (ecco un'altra cosa che adoro: i guanti lunghissimi!).
Grazie Alga, anche se non lo sapevi mi hai fatto un bellissimo regalo di compleanno!!

domenica 8 gennaio 2012

La mia festa.

Primo compleanno in questo nuovo spazio. Mi sento un pò strana, ancora non è casa mia... Mi sento strana anche per il numero di anni che prelude ad una svolta. Mi fa un pò paura dirlo, è l'abbandono definitivo alla giovinezza inoltrata. Insomma, sono una donna di mezza età.
Una donna di mezza età che dovrà accudire un bambino di quattro anni, avrò le energie?
Si, è un pò tardi per chiederselo, ma sono le paure che si materializzano, mi preparo agli inconvenienti per non trovarmi spiazzata. 
Intanto oggi, per la prima volta, non desidero regali, mi sentirei ingorda. Ho già avuto tutto.
Stamattina Adone e genietto mi hanno svegliata con la torta e sopra (solo!) 4 candeline. Mentre le spegnevo cercavo a fatica qualcosa da desiderare...

lunedì 2 gennaio 2012

2012

Dieci giorni di mare nel mio sud e per la prima volta non vedevo l'ora di tornare. Nonostante le lunghe passeggiate in spiaggia, la luce sugli ulivi, la cucina di pesce di mia suocera e la notte di Natale con mille stelline...
Ora mi immergo nelle cose da fare, programmare. Comincia un anno fantastico.