mercoledì 28 novembre 2012

Il re è nudo.

Non sono una fan di Facebook, non lo uso per metterci foto personali o raccontare i fatti miei. Già questa storia degli "amici" non mi convince proprio per niente. Diciamo che lo uso come strumento di lavoro e qualche volta mi capita di commentare o condividere cose che mi piacciono. O che non mi piacciono.
C'è questo tizio, che conosco da parecchio tempo, ma che non definirei certo un amico, che chiede soldi a tutti i suoi "amici di Facebook" per sovvenzionare un suo progetto creativo ispirato alla città in cui vivo (lui che se n'è andato altrove e che non perde occasione per dire quanto è felice di aver lasciato questo schifo di città..).
Rimango perplessa, ma non commento. Fiato sprecato, penso.
Dopo un pò torna alla carica, offeso perchè i suoi "amici di facebook" si sono dimostrati così tirchi e ciechi davanti a un progetto tanto lungimirante e imperdibile (tra più di mille solo in cinque o sei hanno risposto all'appello).
Sono molto tentata dal dirgli come la penso, ma poi mi dico 'chi me lo fa fare..'.
Qualche giorno fa pubblica un commento delirante su un piccolo furto subito ai danni della sua auto nella città in cui vivo (disgraziatamente è momentanamente da queste parti). Il poveretto non vede l'ora di tornarsene nel suo altrove, dove naturalmente di queste cose non succedono... E giù altre ingiurie sugli abitanti in questione e gli italiani tutti. E si, perchè lui dopo averci smarronato per un bel pezzo sul fatto di andarsene da questo Paese incivile, finalmente ha tolto il disturbo.
Al che noto con un certo piacere che una lettrice gli fa notare con un commento educato che questa continua lamentela comincia a stancare. Non riesco a trattenermi e clicco un "mi piace".
Il tizio indispettito, parte all'attacco, e contro-commenta, dicendo che se veramente teniamo così tanto alle sorti del bel Paese, non abbiamo che da partecipare al suo illuminato progetto (spilorce che non siamo altro!).
A questo punto non posso più tergiversare. Commento con educazione, ma senza giri di parole. Che si può chiedere, ma non è dato pretendere. E che chiedere i soldi così, insomma, è proprio da cafoni.
Indovinate un pò... Il creativo lungimirante ed esterofilo che ha fatto??
Ha cancellato i due commenti.
Diciamo che sono disgustata?
Si.

sabato 24 novembre 2012

Tutto corre. Io cammino.

Lascio questa settimana con sollievo...
Il cuore ballerino di Adone gli ha regalato quattro giorni di ospedale e tre ore di anestesia. Ma almeno ora la paura è passata.
Ho fatto il giochino di incastri con i miei impegni e la gestione dei bambini. Per fortuna sono un tipo organizzato. E non ho chiesto aiuto quasi a nessuno, però le preghiere degli amici sono state utili.
Ho ricominciato con i miei corsi e come al solito ho una classe proprio fantastica e un'altra che sembra un pò in catalessi. Ma aspetto, c'è sempre tempo per ribaltare il giudizio. Mi stupisco ancora di quanto mi piaccia insegnare Storia della Moda.
In questo momento sogno di fare un breve viaggio a Venezia a visitare una mostra di cui ho appena letto e rivedere un amico, che cinque anni fa iniziò Genietto al pianoforte. Sul suo magnifico piano a coda a due passi da Piazza San Marco, vorrei che sentisse che non si era sbagliato, che Genietto aveva proprio le mani giuste.
Ho molti progetti per le prossime settimane. Perchè niente più dello stare per qualche ora in un ospedale ti fa apprezzare di essere vivo e sano.

giovedì 15 novembre 2012

Vi racconto una storia...

La storia di J.J., o almeno un pezzetto. Quando mi ha detto 'Io torno in Colombia' e allora l'ho guardato e gli ho risposto 'Quando sarai più grande ci potrai tornare e io, papà e Genietto verremo con te. Poi però torneremo qui, perchè questa è la tua casa. Per sempre'.
Allora lui mi ha sorriso e non ha detto niente. E io vedevo il fumetto sulla sua testa, dove c'era scritto 'Risposta esatta, mamma'.
E poi una sera prima di addormentarsi mi ha sussurrato 'Non mi lasciare mamma'
E' successo dopo nove mesi che era con noi ed è stata la prima sera che poi si è addormentato presto, senza fare la battaglia con il sonno che faceva di solito, e che poteva durare anche ore. Per la prima volta, dopo le mie parole rassicuranti all'orecchio, si è abbandonato al sonno velocemente.
Ho pensato che ci vuole un gran coraggio a dire -non mi lasciare-, soprattutto se hai solo quattro anni e soprattutto se tutti nella tua vita, prima o poi, ti hanno lasciato.

domenica 11 novembre 2012

Piccoli stilisti, grandi batticuori.

Ieri ed oggi due sfilate dei miei piccoli allievi a conclusione di un workshop durato tre mattine.
Qualcuno ancora mi chiede 'Si può insegnare la moda ai bambini?'
Chissà, forse perchè sono l'unica sognatrice che pensa che ai bambini si può insegnare di tutto? Perchè credo che il futuro sia qualcosa che ci riguarda oggi e loro sono il futuro.
Sembra che io ci sappia fare con i bambini. Ma non è difficile, dico, in fondo basta ricordarsi come eravamo noi da bambini. Quali erano le cose che volevamo sentirci dire, come desideravamo essere trattati.
Io mi ricordo tutto ancora molto bene. Penso che chi ha perso questa memoria abbia abbandonato per sempre la fede nell'innocenza.
Ma tornando ai miei piccoli stilisti, si sono dimostrati professionisti affidabili, abili improvvisatori, coraggiosi quanto basta. Ognuno con il suo stile, il suo modo di incedere sulla passerella e nella vita. Insomma, pezzi unici e preziosi, proprio come è giusto che sia.
Se un giorno faranno gli stilisti non è dato saperlo e non importa poi tanto. Importa che si siano divertiti, che abbiano fatto qualcosa con le loro mani e la loro testa e quel qualcosa si chiama moda. Che non è quella dei mega-store tutta in serie, nè quella delle grandi firme, che poi magari paghi solo la pubblicità.
Ecco, è stato bello.

lunedì 5 novembre 2012

Un estraneo sul divano.

Oggi in città c'è aria di primavera.
Pensavo, mentre mi lasciavo andare nelle mani della massaggiatrice, che avrei voluto essere in un bosco e mi sforzavo di concentrarmi sulle sensazioni che avrei provato.
Ogni tanto però venivano a disturbarmi i ricordi della settimana scorsa: il servizio fotografico per la nuova collezione reso pesante da una modella irritante. I sensi di colpa per i pezzi nuovi che non sono riuscita ancora nemmeno a cominciare. Le lamentele della maestra di J.J. che lo definisce "troppo vivace"...
Intanto mi preparo alla prima riunione docenti a scuola (anche quest'anno i finanziamenti sono arrivati, per un soffio..) e poi farò quello che posso. Come sempre.