domenica 27 maggio 2012

Com'è strana la vita.

Ieri è stato un sabato intenso. Al mattino sveglia prestissimo per portare i figli dai nonni, perchè io e Adone dovevamo partecipare ad un incontro con future coppie adottive, in una città di un'altra regione, per raccontare la nostra esperienza. Faticoso ed emozionante. Mi sono rivista al posto loro tre anni e mezzo fa.
Pranzo veloce: parmigiana, zucchine grigliate e macedonia (troppa mozzarella nella parmigiana..).
Di ritorno nella nostra città, abbiamo acchiappato i figli al volo e via a casa a cambiarci: nel pomeriggio avevamo un battesimo con cena in ristorante.
La funzione in chiesa è stata uno strazio, con il prete che raccontava aneddoti della sua infanzia. Tutti i bambini presenti dopo 10 minuti già non ne potevano più.
Il viaggio per arrivare al ristorante è stato allietato da una sosta a Pecetto per comprare ciliegie, che costano ormai come oro. Però la venditrice ha invitato i bambini a servirsi direttamente dall'albero. Ecco due piccoli lord arrampicati sugli alberi a mangiar frutti ad altissimo rischio macchie! Ma chi se ne frega, se non avessi avuto i tacchi mi sarei arrampicata anch'io col mio abitino di chiffon..
Arrivo al ristorante. L'impressione è quella di entrare in un universo parallelo di cartapesta: laghetto con zampilli, fiori a iosa, ponticelli. Ma senza vita. Le rose erano perfette ma non profumavano. Nel laghetto non c'erano pesci. La gente mangiava e rideva, ma senza fame nè allegria.
Arrivavano a profusione donne e ragazze ondeggianti con tacco da 15 cm in su. Microabiti di lycra e gli immancabili coprispalle (anche quelli di lycra). Capelli lunghi fino alle reni. Portavano palloncini, buste con pacchetti e altre cianfrusaglie non identificate.
Gli uomini al tavolo degli antipasti appartenevano a specie che non posso definire, perchè a me sconosciute.
 I gamberi non sapevano di nulla, le gelatine sembravano silicone solidificato, i piatti semplicemente non odoravano.
L'improbabile aperitivo della casa era servito in una di quelle bottiglie che si trovano nei supermercati, per tenere in frigo l'acqua. L'ho assaggiato e abbandonato.
Il menù comprendeva ravioli alla erbette (ne ho mangiati due), pasta allo scoglio (maccheroni??), carne alla brace (aiuto..Dopo la pasta allo scoglio?), frittura mista di pesce (riaiuto!..Dopo la carne alla brace?). Inutile dire che i secondi non li ho toccati, però li ho guardati e i calamari non promettevano niente di buono.. Ho assaggiato l'insalata, ma l'olio..Di semi no!
Non abbiamo aspettato la torta. Erano ormai le undici di sera e gli occhi di J.J. erano sbarrati dalla stanchezza. Si era sfrenato nella discoteca allestita al centro della sala (come, non vi avevo detto anche della discoteca e musica bum bum?).
La mia giornata è finita con una tisana alla melissa e mentre la bevevo mi veniva un sacco da ridere..

giovedì 24 maggio 2012

Sogni di un mattino di metà primavera..

Questo mi piace. E' uno dei copricapi di Caterina Gatta e Francesco Ballestruzzi. Lo metterei per un party in giardino, insieme ad un abito di chiffon verde mela...
Le scarpe?
Niente scarpe. Scalza.

martedì 22 maggio 2012

Presenze.


Ieri per una delle mie ultime lezioni (dulcis in fundo) ho raccontato di Madeleine Vionnet. Molti dei ragazzi, quasi tutti a dir il vero, non l'avevano mai sentita nominare.
Alla fine della lezione, l'ho visto chiaramente, ad alcuni di loro brillavano gli occhi. Una mi ha detto: -Mi sono venuti i brividi...-.
Inutile dire che, insieme a pochi altri, Vionnet è la mia preferita. Uno degli altri è Cristobal Balenciaga. E non stupisce che verso la fine della loro esistenza, periodicamente si incontrassero per chiaccherare. Entrambi non frequentavano altri couturier, si erano scelti.  Lei, la regina assoluta della tecnica, il cervello geniale prestato alla moda, lui, il "purista" che durante le sue sfilate pretendeva il silenzio.
Qualche volta me li sogno ad occhi aperti, seduti uno di fronte all'altro, rilassati. Madeleine probabilmente beveva caffè lungo, mentre Cristobal preferiva un thè aromatico. Darei non so cosa per ascoltare una delle loro conversazioni... Poi magari parlavano del più o del meno o dei loro acciacchi. Però io invece li vedo a parlar di vestiti, con immenso rispetto, così come si parla di quadri o di libri. Forse ogni tanto faceva capolino qualche immagine dal loro passato e la confrontavano col presente: il pret-a-portèr, che entrambi avevano rifiutato (Balenciaga sdegnosamente, Vionnet lo aveva addirittura anticipato, ma non era la stessa cosa), la rivoluzione sessuale e le nuove mode. Credo che fosse Vionnet a condurre le danze, con la sua curiosità, Balenciaga le stava dietro, ma un poco più criptico.
Due grandi vecchi.
Mi immagino i gesti: consapevoli, precisi. Che grande liberazione, in fondo, deve esser stata per loro uscire fuori da quel circo. E che gran dono può essere diventare vecchi con la coscienza di esser stati ciò che si voleva essere.

Tempo per acchiappar farfalle..

L'estate è lontana. Sembra dietro l'angolo eppure non arriva. Faccio progetti di sosta, di mare.
Ancora poche lezioni e anche il mio impegno a scuola sarà terminato, poi, mi dico, potrò organizzarmi senza correre. Ma so già che le giornate voleranno, come ora.
Vorrei riprendere a progettare anche i miei vestiti, ma avrei bisogno di un tempo liscio, senza interruzioni. Quasi non ci sono più abituata... O forse la mia fame si è un pò placata.

venerdì 18 maggio 2012

Stamattina mi è venuta una nostalgia struggente, quasi dolorosa per la mia giovinezza.
Riuscivo persino a sentirne gli odori, soprattutto di quelle estati. Le risate e i brevi dolori.
Ero in bagno e mi guardavo allo specchio, pensavo ai visi di quei ragazzi, oggi irriconoscibili di certo... Forse come il mio.
Ho pensato che si invecchia davvero quando si avverte una lontananza così vera, eppure una sensazione quasi di poterli toccare questi ricordi. 
Ho avuto voglia, così tanto!, di essere di nuovo quella ragazzina con la testa piena di sogni, scontrosa e meravigliata. Perchè la vita era tutta davanti.

lunedì 14 maggio 2012

Ho fatto il mio giretto al salone del libro. Bello, affollatissimo (evviva, si legge tanto!!). Ma com'è che alla fine compro sempre solo libri per bambini? Si, certo uno era anche di moda (con i disegni di Y.S.Laurent), ma io mi sento attratta irresistibilmente dai padiglioni dei libri per l'infanzia. E non è solo perchè ho due bambini, no, io molti di quei libri me li comprerei proprio per me... Me li sfoglio rapita, li commento ad alta voce, me li leggo tutti anche!
Ce ne sono di bellissimi, uno per bimbi non vedenti mi ha incantata: tutto nero, con una stampa a sbalzo lucida, raccontava i colori... E li descriveva con disegni da toccare (che bella la spuma del mare per il bianco!).

martedì 8 maggio 2012

Il cielo cambia velocemente. Col vento arrivano lunghe nuvole. Ma non piove, non credo: la gatta non si è lavata le orecchie.
Però il vento fa quella cosa bellissima di muovere tutte le foglie degli alberi, fuori dalle mie finestre. E sono foglie di un verde tenero, foglie nuove.

giovedì 3 maggio 2012

La svista di oggi (rumori).

Stamattina prendo un tè al gelsomino, anche se i miei gelsomini sono ben lungi dal fiorire (mi piace aggiungere qualche fiore fresco nella tazza).
Che strano, di là in cucina arrivava un suono di cinguettii, ho pensato 'gli uccellini fuori dalla finestra stanno facendo il nido'.
Sono andata a vedere, ma era solo il cigolìo della lavatrice.
Intanto le formiche tentano il solito assalto silenzioso alla casa. Sembra che la giornata di sole le renda ancora più spavalde oppure è solo che le vedo meglio.
E' una giornata luminosa, ma molto lenta. Lo sento già.